Da Pezzoni di ROCKIT

Ciao!

Questa è Pezzoni, la newsletter di Rockit dove ogni settimana ti raccontiamo 5 canzoni che devi ascoltarti. Oggi andiamo dagli stornelli romani rifatti da una superband ai nuovi alfieri del nostro post punk, da balli londinesi al folk rock palermitano, fino a un gruppo che da Milano non vuole lasciarci neanche le briciole. Scorri questa mail per scoprirle tutte.

A presto!

I Leatherette sul ghiaccio che scotta

Nella scena post punk nostrana, i Leatherette sono uno dei progetti più notevoli usciti negli ultimi anni. Lo si capiva subito, bastava tendere l’orecchio a quell’ectoplasma noise che si contorceva nelle prime produzione della band bolognese per rimanere inevitabilmente impigliati dentro. Noi siamo andati a ripescare Thin Ice, dal loro disco del 2022 Fiesta, tra i brani più ipnotici della loro carriera, che trascina con passo lugubre dentro a una spirale di follia, con tanto di assolazzo di sassofono nel finale e accompagnato da un videoclip grottesco con un sadico pupazzone blu come protagonista.

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Fatece largo che suoniamo noi

Provincia per modo di dire, visto che stiamo parlando di una band che viene dalla più grande città in Italia, ossia Roma. Ma è proprio la scelta di usare il dialetto e di ripescare i brani della tradizione che fa degli Ardecore una band di local heroes, nonché un supergruppo, visto che è formato da Giampaolo Felici e dagli Zu, con l’aggiunta del chitarrista Geoff Farina della band americana dei Karate. Una mossa che rinvigorisce un mondo musicale ben radicato per i vicoli romani, senza snaturarlo, ma dandogli una affascinante aura di mistero. Come Fiore de gioventù, canzone che starebbe benissimo in un film di Jim Jarmusch.

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Vengo dal niente e Voglio Tutto

Un paio di anni fa usciva un ep di un gruppo nato per caso in sala prove, tra 4 amici già del giro emo punk milanese. Nessuna pretesa, ma ci folgorarono subito: loro sono Generic Animal, Tadzio Pederzolli e Alvin Mojetta e Manuele Povolo dei Notimefor e insieme formano i Voglio Tutto. Il loro primo singolo, Stupido, era un bel singolaccio, dove la disperazione autocommiserativa di chi è intorno ai 30 anni e non ha ancora ben capito come smetterla di mettersi da solo i bastoni tra le ruote incontrava un amore svergognato per il pop punk e una buona dose di autoironia.

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Sans Soucis si riprende il proprio corpo

Sans Soucis è il nome d’arte di Giulia Grispino, musicista modenese (figlia dell’ex ministra Cécile Kyenge, ma non diciamolo troppo forte) da qualche anno di stanza a Londra. E sta decisamente spaccando: qualche mese fa pubblicava Sexed and Sexual, brano che alterna sensuali strofe dance con un coro angelico che incita alla rivolta nel pre-chorus, per reimpossessarsi della propria sessualità e scacciare gli sguardi viscidi che le ruotano attorno. Il tutto senza mai smettere di ballare.

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Il Pan del Diavolo è ancora avvelenato

Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo, da Palermo armati con chitarra acustica e la garra nella voce. Loro erano il Pan del Diavolo, duo folk rock come pochi se ne sono visti dalle nostre parti. Dal 2017 sono in pausa dal progetto, tenendo fede a quello che profetizzavano nella loro hit Pertanto: “Voglio fare tutto, ma tutto non si può fare”. Quindi noi ci godiamo quello che ci hanno lasciato, compreso il riff killer di quel brano che ancora oggi si attorciglia attorno al nostro petto.

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